Scrittore francese. Iniziati gli studi ad Oxford, si laureò alla Sorbona
in Scienze politiche. Intraprese la carriera diplomatica e grazie ad essa visse
a Londra, Roma, Madrid, Berna, venendo a contatto con la letteratura e la
cultura di molti Paesi. Rientrato a Parigi nel 1919, si avvicinò agli
artisti della "Nouvelle revue française" (tra cui Valery e Claudel) ed
esordì come poeta con due raccolte di versi. La produzione in prosa,
tuttavia, si rivelò a lui più congeniale, come dimostrano le
novelle di
Teneri virgulti (1921),
Aperto di notte (1922),
Chiuso di notte (1923) e il romanzo
Lewis et Irène (1924).
In esse
M. rappresentò il mondo a lui contemporaneo del primo
dopoguerra, con uno stile fantasioso e non privo di virtuosismi. In seguito, si
dedicò in particolare ai
reportages e alle cronache di viaggio:
Il Buddha vivente (1927),
La via delle Indie (1935),
Londra
(1933). Dal 1968 fu membro dell'Accadémie Française. Legato alle
atmosfere e al clima degli anni Venti, le prove narrative del secondo
dopoguerra, intimiste ed evocative, non raggiunsero il livello della sua
produzione anteriore. Tra queste ricordiamo:
Ecate e i suoi cani (1954),
Novelle del mio cuore (1965) (Parigi 1888-1976).